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Parole consigliate per parlare con le persone

L’argomento di oggi è più complesso del solito. Lasciamo da parte per un momento il web design e affrontiamo un altro argomento molto importante per capire quali parole usare nell’ambito dell’accessibilità web: il linguaggio inclusivo.

 Slide 1: Capire come usare le immagine decorative

Cosa trovi in questa pagina:

  1. Cos’è il linguaggio inclusivo?
  2. Quindi è importante per l’accessibilità?
  3. Come fare per migliorare il linguaggio?
  4. Ci sono parole migliori? La persona prima di tutto
  5. Possiamo usare un approccio migliore
  • Cos’è il linguaggio inclusivo?

    Ecco la definizione di Alice Orrù: Il linguaggio inclusivo è libero da parole, frasi o toni che riflettono opinioni pregiudizievoli, stereotipate o discriminatorie verso determinati gruppi di persone.

  • Quindi è importante per l’accessibilità?

    Certo che è importante, perché l’accessibilità è fatta di persone che, per alcuni aspetti della propria vita, possono essere escluse.

  • Come fare per migliorare il linguaggio?

    Lavoriamo sull’inclusione. Ad esempio, se stiamo parlando di accessibilità, che parole sarebbe meglio usare?

    • Disabile: sbagliato. In questo caso stiamo portando l’attenzione sulla disabilità e non sulla persona, ma la disabilità è una caratteristica della persona, non è la persona in sé.
    • Persona disabile: si può fare meglio perché rimane l’aspetto limitante;
    • Persona con disabilità: meglio, perché è la persona CON una caratteristica. In generale è consigliato usare queste parole.
  • Ci sono parole migliori? La persona prima di tutto

    Documentandomi ho trovato definizioni e approcci diversi. Non esistono soluzioni corrette al 100% perché dipende dal linguaggio che cambia, dalla società, dalla cultura, dalla sensibilità di ognuno. Basta leggere i commenti in qualsiasi articolo sull’inclusione per capirlo. Si pensa di essere nel giusto e invece… Non ha a che fare con la proprietà :focus del sito, ha a che fare con la nostra complessità.

    Citando Salvatore Triolo (presidente Ente Nazionale Sordi Milano): “ognuno è unico”. Quindi ognuno potrebbe reagire in modi unici.

  • Possiamo usare un approccio migliore

    Domandare, Chiamare con Nome e Cognome (ciao Antò!), Approfondire, Parlare e Ascoltare, Cercare di capire, Empatizzare, ma fare pure umorismo ????. E così non si escluderà mai. Consideriamo che, in Italia, ci sono almeno 3 milioni di persone con disabilità (5,2% secondo ISTAT 2019). Se aggiungiamo le limitazioni non gravi, superiamo il 20% (1 su 5).