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Una breve storia sulla gentilezza in Francia

Questo post racconta della mia esperienza con Workaway, una piattaforma che ti permette di stare all’estero gratuitamente in cambio di un’attività di volontariato. Io ho scelto la Francia e quindi posso raccontare alcuni momenti di gentilezza che sto vivendo qui in Francia.

 Slide 1: Una breve storia sulla gentilezza in Francia

Cosa trovi in questa pagina:

  1. Questo post è un po’ diverso dal solito
  2. Sylvestre, senza tetto e pianista
  3. Justine, scarpe nere e cappello nero, vestita di nero
  4. Eugène, della compagnia di treni Oiugo
  5. Jonas, spazzino stazione
  6. Delphine, che mi sta ospitando
  7. Perché questo post sulla gentilezza?
  • Questo post è un po’ diverso dal solito

    Questo post racconta della mia esperienza con Workaway, una piattaforma che ti permette di stare all’estero gratuitamente in cambio di un’attività di volontariato. Io ho scelto la Francia e quindi posso raccontare alcuni momenti di gentilezza che sto vivendo qui in Francia.

  • Sylvestre, senza tetto e pianista

    Lo vedo sedersi al pianoforte, ha scarpe rotte e pantaloni bucati. Sarà sicuramente scarso. A un certo punto si sente musica da piano. Sta suonando e incanta tutta la stazione. Mette dipinti al posto dello spartito. Ogni tanto si gira per vedere le facce col suo sguardo gentile.

  • Justine, scarpe nere e cappello nero, vestita di nero

    La sento muoversi e sussulta quando vede delle tortore volare fin sotto al tavolo. Si piega e guarda sotto alla sedia incuriosita, fino a quando hanno spazzato il pavimento e tornano al rifugio: un albero all’interno della stazione.

  • Eugène, della compagnia di treni Oiugo

    Eugène fa il lavoro più interessante del mondo. Sta vicino all’entrata della stazione di Lione e indica il treno in partenza alle persone in arrivo. Se vede persone in difficoltà (in carrozzina, con bagagli grandi, ecc…) spiega dove possono prendere l’ascensore. Se l’ascensore non funziona, si fionda per cercare di farlo funzionare e, se non c’è niente da fare, si scusa e indica la scala. Non ha cartelli da sventolare, solo un grande sorriso e una profonda gentilezza.

  • Jonas, spazzino stazione

    Nel suo lavoro Jonas è meticoloso. Lo osservo portare l’attrezzatura in modo calmo, facendo attenzione che non si danneggi quando attraversa le strisce per non vedenti. Quando stacca dal suo turno, riporta i sacchi della spazzatura. Prima di andare via, si accorge di un fazzoletto per terra e lo rimette a posto.

  • Delphine, che mi sta ospitando

    Abita da sola, in un paesino di anime sole, in una casa ricca di ricordi, che sta vicino a un cimitero di tombe di famiglia. È un altro esempio di gentilezza alla francese. La aiuto con il suo sito web e lei è così gentile con me: il vino a tavola non manca mai!

  • Perché questo post sulla gentilezza?

    Perché penso che la gentilezza sia imprescindibile per chi si occupa di accessibilità e inclusione. Si potrebbe dire anche “sensibilità”.