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WCAG, ma in un linguaggio più facile da capire

Le WCAG sono le Web Content Accessibility Guidelines, strumento molto utile per chi vuole capire come gestire l’accessibilità in un progetto web. La versione corrente al momento della scrittura di questo articolo sono le WCAG 2.1. Le WCAG sono redatte da W3C. Sfortunatamente possono apparire complesse da capire e molte persone se ne allontanano.

 Slide 1: WCAG, ma in un linguaggio più facile da capire

Cosa trovi in questa pagina:

  1. Cosa sono le WCAG?
  2. Martin Underhill (tempertemper)
  3. 4 principi dell’accessibilità
  4. Perceivable
  5. Operable
  6. Understandable
  7. Robust
  8. Esercizi di Stile di Raymon Queneau (tradotto da Umberto Eco)
  9. Consigli finali
  • Cosa sono le WCAG?

    Le WCAG sono le Web Content Accessibility Guidelines, strumento molto utile per chi vuole capire come gestire l’accessibilità in un progetto web. La versione corrente al momento della scrittura di questo articolo sono le WCAG 2.1. Le WCAG sono redatte da W3C. Sfortunatamente possono apparire complesse da capire e molte persone se ne allontanano.

     Slide 2: WCAG 2.1 Web Content Accessibility Guidelines
  • Martin Underhill (tempertemper)

    Per fortuna qualcuno ha pensato di semplificarle. Un tentativo è quello di Martin Underhill, fondatore di tempertemper, un sito ricco di informazioni su accessibilità spiegate in modo semplice. Vedi l’articolo originale per capire in modo semplice le WCAG.

     Slide 3: Martin Underhill di tempertemper
  • 4 principi dell’accessibilità

    Le WCAG sono strutturate in 4 macroaree funzionali, ognuna delle quali comprende una lista di linee guida e suggerimenti. In questo articolo scriverò la spiegazione WCAG dei 4 principi dell’accessibilità secondo W3C e secondo Martin Underhill. I testi di W3C sono quelli originali, mentre quelli di Marti Underhill sono quelli semplificati. Poi andremo a tirare le somme.

     Slide 4: 4 principi dell’accessibilità digitale
  • 1. Perceivable

    • W3C: Information and user interface components must be presentable to users in ways they can perceive;
    • Martin: Can people read the content?
     Slide 5: Perceivable
  • 2. Operable

    • W3C: User interface components and navigation must be operable;
    • Martin: Can people use the content?
     Slide 6: Operable
  • 3. Understandable

    • W3C: Information and the operation of user interface must be understandable;
    • Martin: Can people understand the content?
     Slide 7: Understandable
  • 4. Robust

    • W3C: Content must be robust enough that it can be interpreted by a wide variety of user agents, including assistive technologies;
    • Martin: Can machines read the code?
     Slide 8: Robust
  • Esercizi di Stile di Raymon Queneau (tradotto da Umberto Eco)

    Costruendo il post mi è venuto in mente questo libro: è divertentissimo e capirai che puoi scrivere in tanti modi con diversi livelli di complessità. Perché allora W3C si ostina a essere complicato? Forse perché l’accessibilità richiede pazienza e perché è uno strumento tecnico. Insomma, non è così semplice. Forse però si potrebbe fare uno sforzo maggiore per migliorare l’interfaccia e per rendere l’accessibilità ancora più alla portata di chi lavora nel web.

     Slide 9: Esercizi di Stile di Raymond Queneau (tradotto da Umberto Eco)
  •  Slide 10: Copertina originale del libro Esercizi di Stile
  • Consigli finali:

    • Ti interessa approfondire questo argomento? Le WCAG scritte da W3C sono lo strumento più completo per imparare. Sono descritti tutti i livelli di accessibilità A – AA – AAA, con casi e varianti;
    • Ti stai avvicinando? Non spaventarti, ci sono altre fonti come:
      • DigitA11Y – Understanding WCAG Success Criterion
      • David A. Kennedy – Designing for Web Accessibility in 60 Seconds
      • ARIA by W3C – ARIA Authoring Practices Guide (APG)
    • ATTENZIONE: semplice non vuol dire per forza completo
    • Verifica sempre. Ad esempio: non è vero che le foto devono sempre avere un alt text.
     Slide 11: Consigli finali